Arriva a Roma la prima personale dell’artista francese Donnadieux. Dal 21 gennaio al 25 febbraio 2017 le opere saranno in mostra presso la Nero Gallery.
Il comunicato stampa:
Nero Gallery è lieta di presentare la prima mostra personale dell’artista francese Donnadieux. Questa mostra rappresenta l’incontro artistico più particolare e la più bella scommessa che la galleria abbia mai fatto.
Circa un anno fa, durante la preparazione della personale dell’artista Sicioldr, veniva a trovarci Donnadieux. Era la prima volta che presentava i suoi disegni ad una galleria. Conoscevamo le sue opere tramite i social, ma non ci aspettavamo un lavoro di questo livello. Decisamente le foto non rendono giustizia alle opere dal vivo.
Il nostro incontro con Donnadieux ci fece già capire quanto questo artista sia diverso da tanti. Infatti non siamo state noi a sceglierlo, come capita di solito, ma lui a scegliere noi.
Al primo sguardo si rimane stupefatti dalla qualità della realizzazione. È difficile credere che questi gioielli siano realizzati a partire da una semplice matita. Essi vivono, si muovono davanti ai nostri occhi. I punti di luce ci abbagliano. I personaggi escono dalla carta per abbracciarci e ci trascinano nel loro mondo per raccontarci la loro storia o piuttosto quella del loro creatore. In queste opere si percepisce infatti un passato significativo, la solitudine, la lotta perpetua contro l’oscurità.
Il disegno rappresenta la valvola di sfogo dell’artista, la sua terapia per raggiungere l’oblio. Già da piccolo, Donnadieux disegnava nei margini dei fogli di scuola, e resterà sempre al margine, questa volta sociale. All’inizio dell’età adulta, l’artista diventerà cacciatore di esperienze psichedeliche e psichiche sempre più spinte e il suo scopo sarà, da quel momento in poi, quello di rappresentare queste visioni.
Donnadieux incarna perfettamente il mito romantico dell’artista: un genio torturato dal bisogno di esprimere l’inesprimibile. I suoi lavori raccontano questa dolce violenza, un mondo geometrico governato dal caos e dalla paura. I suoi sono mondi senza confini, popolati da sensuali streghe, demoni, monaci, esseri zoomorfi e chimere. Dal buio egli fa nascere la bellezza. E come diceva Nietzsche: “Se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te.”
Per la mostra “Voir” Nero Gallery ha selezionato 22 opere realizzate tra il 2014 e il 2016. I disegni hanno tutti formato quadrato, in quanto questa forma geometrica richiama il modello del recinto sacro e della perfezione. Il titolo delle sue opere è sempre lo stesso: Mantic. Solo il numero che l’accompagna varia a seconda del momento della loro creazione.
La mantica è l’antica arte di divinare il futuro, interpretando segni di varia natura, quali i comportamenti umani o animali, i fenomeni naturali etc. Questa scelta corrisponde al suo processo creativo. Infatti l’artista non utilizza disegni preparatori, ma aspetta che le sue visioni appaiano sul foglio bianco per poi dar loro forma, come in uno stato di trance.
Il testo di presentazione dell’artista Sicioldr:
“Penso che l’opera grafica di Donnadieux si inserisca a pieno titolo nel filone dell’arte del fantastico, dell’indistinto, il cui scopo è suggerire piuttosto che affermare. Scelte coraggiose come l’utilizzo di piccoli formati, l’uso del bianco e nero e di un medium semplice come la grafite sottolineano la sua attitudine verso un’arte intellettuale, intima, riflessiva, in accordo con la filosofia dell’arte fantastica di Max Klinger.
Ogni sua opera parte dal quadrato, una forma austera e rigida che sembra opporsi al gorgoglio fluido e biomorfico della sua opera. Al suo interno egli rilascia le nebbie dell’inconscio e le fa aggregare in ghirigori psichedelici dove è possibile intravedere vagamente forme umane, animali, vegetali. Non c’è aneddoto, non c’è idea letteraria, egli segue le forme che provengono dalla sua interiorità senza porsi domande.
Questo processo viene non a caso da lui chiamato “Mantic” (mantica). Ogni tipo di spiegazione o di razionalizzazione è proibito in maniera categorica, le sue immagini sono entità autonome che parlano una loro lingua, comprensibile unicamente mediante l’intuizione.”
A cura di:
Daphnée Thibaud e Giulia Capogna
Vernissage:
sabato 21 gennaio 2017 dalle h 19.00
Finissage:
25 febbraio 2017 dalle h 19.00
Nero Gallery
Via Castruccio Castracane, 9 (Pigneto), Roma