La leggenda vuole che da giovanissima Ellen von Unwerth abbia lavorato in un circo, come assistente al lanciatore di coltelli.
Che sia vero o meno poco importa, perché del circo, di quelle atmosfere sensuali e intriganti, di quella spavalderia e di quei riflettori che tutto ingannano, Ellen von Unwerth ha conservato tutto.
Di lei si sa poco, che è nata nel 1954, che ha lavorato per una decina di anni come modella, che è “decollata” come fotografa in seguito a una fortunata campagna della Guess con protagonista Claudia Schiffer. Era il 1991.
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Nelle sue foto si possono trovare echi dell’impegno seminale di Helmut Newton nel traghettare l’erotismo nel mondo della moda, divertendosi a cavalcare lungo quella linea sottile che imbarazza i photo editor dei magazine femminili.
Le donne di Ellen von Unwerth sono donne al comando, padrone della situazione, sempre divertite e ironiche. «Con il diavolo negli occhi», ha detto la Unwerth delle sue modelle. Sono spesso donne che si amano, e la Unwerth è senza dubbio la santa patrona del lesbo-chic. Ma ben miscelato con i cabaret della Berlino anni Venti, con le dive del muto e dei primi film porno in bianco e nero.
C’è molta Germania nelle foto e nella storia di Ellen von Unwerth, che da Newton la porta ad approdare alla casa editrice di Benedikt Taschen, e a pubblicare il suo libro più recente, titolato immancabilmente in tedesco, Fräulein.