Di Guy Colwell, artista americano a tutto tondo, Bizzarro Books ha appena dato alle stampe Inner City Romance, le storie seminali di ghetti ed emarginati pubblicate a San Francisco negli anni Settanta.
Ne approfittiamo per presentare una gallery di quadri che mostrano il lato più pittorico di Colwell, grandi tele che descrivono con accuratezza e una vena surrealista, la fratellanza tra gli oppressi, le ingiustizie del mondo e l’amore per la natura. I temi centrali nella poetica dell’artista.
Guy Colwell, nato nel 1945 a Oakland, continua a dipingere e vive a Berkeley, California.
“Studenti”, acrilico su tela, 2006, 96×127 cm. Cercare di capire il mondo senza rimanerne impigliati, inghiottiti e distrutti.
“La fila per il pane”, acrilico su tela, 2008, 142×187 cm. Disuguaglianza di reddito. Un argomento sempre urgente per l’artista.
“Vernissage: autoritratto con il mocio”, acrilico su tela, 2008, 76×99 cm. Per «pagare le bollette» Colwell ha lavorato come custode per il Berkeley Repertory Theatre.
“Il celebrato pittore”, acrilico su tela, 2012, 78×91 cm. Colwell vive una carriera cronicamente in stallo mentre molta banalità gode di un successo sconcertante.
“Ballerini in cerca di gravità”, acrilico su tela, 2010, 99×139 cm. Quanto seri dobbiamo essere?
“Centro per il trattamento dell’Ebola”, olio su tela, 2017, proprietà della Collezione J. Paul Ghetto.
“Spiaggia dei rifiuti”, olio su tela, 1995-2001, 220×243 cm. Ha ricevuto 59.000 visualizzazioni quando la rivista Juxtapoz ne ha pubblicato un video su Instagram. Un magnum opus di fine secolo. I rifiuti e l’inquinamento stanno soffocando a morte il pianeta.
“Caramelle e pistole”, olio su tela, 2006. Di proprietà della collezione J. Paul Ghetto.
“Parco”, olio su tela, 1990, 121×162 cm
Scopri Inner City Romance, la raccolta dei fumetti di Guy Colwell